lunedì 22 dicembre 2014

Baracco bis: giunta di seconda scelta?

A poco più di due anni dalla sua elezione, il sindaco Baracco azzera la Giunta e nomina quattro nuovi assessori. In Consiglio comunale il sindaco ha affermato che non c’è crisi di maggioranza, non ci sono problemi e l’Amministrazione continuerà a svolgere bene il proprio lavoro.
Ripercorriamo sinteticamente alcuni eventi: prima le dimissioni dell’assessora Milanesio, con l’accusa lanciata all’amministrazione di poca trasparenza, seguite da quelle dell’assessore Marsaglia, conseguenza dell’indagine che lo vede indagato per concussione; recentemente il malcontento dall’assessore Pallaria, manifestato con le sue assenze dal Consiglio comunale e dalle Commissioni di sua competenza, ed ora il rinvio a giudizio dell’assessore Reina, con la denuncia di avere realizzato un’opera abusiva; senza contare le dimissioni dei consiglieri Terranova e Bertini prima e Passera adesso. Risulta veramente arduo affermare che nulla è successo, la maggioranza gode di ottima salute e tutto rientra nella normalità.
La pesante critica che si può rivolgere all’amministrazione casellese pensiamo sia quella di “non gestire” il territorio. Si ha l’impressione che gli amministratori assistano inerti al succedersi degli avvenimenti: l’assenza dello sfalcio dell’erba di quest’estate scorsa, le strade dissestate di sempre, la carenza di aule nella scuola materna di quest’anno, l’assenza dei vigili sul territorio... solo per citare alcuni esempi. Segnali quanto meno di “assenza di gestione” quando non di “cattiva gestione”. Forse però l’aspetto più preoccupante è quello che non ti aspetti: la dimensione “etica”. Gli avvenimenti succedutesi non possono che esprimere, da parte degli amministratori, poco impegno e dedizione, poca trasparenza e lungimiranza, pochissima tempestività e cura del territorio, molta approssimazione e pressapochismo, unitamente al rischio concreto di sconfinamento nell’illegalità.
Si deve però riconoscere che, mentre nei Consigli comunali di questo ultimo anno la maggioranza manifestava grosse difficoltà a radunare il minimo numero di consiglieri necessari per l’approvazione degli atti, in questo ultimo Consiglio tutti i consiglieri erano presenti. Riuscirà la nuova squadra a lavorare con impegno e competenza fino a fine mandato? Come da noi affermato in Consiglio comunale Caselle avrebbe bisogno di un’amministrazione coesa, competente,
operosa, capace di un “cambio di passo”, di un “colpo di reni” nell’affrontare i problemi. A volte invece sembra che la nostra sia una “monarchia elettiva” dove chi vince le elezioni comunali per i successivi cinque anni può fare quello che vuole ed i cittadini sono costretti a presentarsi con il “cappello in mano” elemosinando qualche servizio. Sapranno i nuovi amministratori promuovere una modalità democratica corretta? Per il bene di Caselle e dei Casellesi anche noi dai banchi dell’opposizione ce lo auguriamo, ma... a giudicare da quanto successo fino ad ora nutriamo forti dubbi.
Speriamo di sbagliarci.

mercoledì 15 ottobre 2014

Amministratori lungimiranti

Mentre continua ad aumentare la pressione fiscale comunale, nel 2014 abbiamo dovuto pagare una nuova tassa, la TASI (tassa sui servizi comunali come illuminazione, vigili, manutenzione strade…) ed il 16 giugno scorso il Comune ha approvato il bilancio consuntivo del 2013 con un avanzo di amministrazione di 1.1078.991€.
Noi non crediamo sia normale vivere in un comune con le strade dissestate, senza marciapiedi, con i cartelli stradali divelti, dove non si taglia l’erba su fossi e rotonde , ed vere un avanzo di amministrazione che supera il milione di euro.
L’Amministrazione comunale di Caselle ha anche deliberato il pagamento di 38.500 euro + iva alla ditta “Maggioli” (un’azienda che, apprendiamo recentemente da fonti giornalistiche, è inquisita per aver emesso nel bolognese cartolarizzazioni scorrette per un importo di 700.000 euro grazie a 12 autovelox non omologati) per il progetto “Sportello Unico”. Questi soldi non considerano la successiva indispensabile integrazione informatica, tanto che qualcuno stima una possibile spesa complessiva superiore ai 200.000 euro.
Lo “Sportello Unico” dovrebbe essere un luogo dove tutti i cittadini si potranno recare per avere risposta ai loro problemi amministrativi (commercio, edilizia, tributi…) senza doversi rivolgere ai diversi uffici competenti.
A parte l’inspiegabilità di un costo così elevato per i contribuenti casellesi di una riorganizzazione interna, l’idea sarebbe veramente interessante… se fosse stata realizzata 20 anni fa!
Infatti il 15 luglio scorso il primo ministro Renzi ha annunciato l’istituzione del “pin unico”, ossia una “password” con cui i cittadini possono collegarsi telematicamente agli uffici del Comune e, da casa propria, scaricare tutti i documenti di cui si hanno bisogno senza doversi recare fisicamente negli uffici comunali.
Certo, qualora la pratica dovesse essere particolarmente complessa il “pin unico” potrebbe non essere sufficiente ma… allo stesso modo, non servirà lo “sportello unico” perché l’utente dovrà comunque rivolgersi agli uffici competenti, magari dopo essere andati allo sportello per fissare un appuntamento.
Pensare di velocizzare le pratiche comunali riducendo il tempo di attesa allo sportello è una ingenuità non degna di amministratori seri.
Pensare di “risparmiare” personale togliendolo dagli uffici e portandolo allo sportello sarà addirittura essere una scelta peggiorativa.
Lo sportello unico è uno strumento vecchio, inefficiente e costoso per la collettività.

venerdì 10 ottobre 2014

Sindaco o podestà?

Comune di Moncenisio, 34 abitanti. La Giunta è composta dal Sindaco, dal vicesindaco e da 2 assessori.
Caselle Torinese, 18.634 abitanti. La Giunta è composta dal Sindaco, dal vicesindaco e da 2 assessori (nessuna donna, anche se dovrebbe essere obbligatorio per legge).
Oltre a svolgere i ruoli che gli competono il Sindaco ha avocato a se gli incarichi degli Assessori dimissionari, ossia quelli di Mara Milanesio (politiche socio-assistenziali, culturali e giovanili) e quelle di Giuseppe Marsaglia (programmazione, opere pubbliche, patrimonio immobiliare, servizi cimiteriali, viabilità, agricoltura, arredo urbano, sviluppo aree strategiche aeroportuali, parchi ed aree verdi, politiche di salvaguardia e protezione ambientale, ciclo integrato dei rifiuti, edilizia, servizi scolastici).
Il ruolo dell’attuale Sindaco di Caselle rischia di allontanarsi sempre più dal moderno concetto di “democrazia”, avvicinandosi pericolosamente alla figura del vecchio “podestà” di mussoliniana memoria che, già all’inizio del secolo scorso, prevedeva per i Comuni con più di 5.000 abitanti la collaborazione di due “vice-podestà”.

mercoledì 3 settembre 2014

Risorse finite

Il 19 agosto scorso é stato il giorno dell'Earth Overshoot Day, ossia il giorno del “superamento”.
In soli 8 mesi abbiamo consumato le risorse rinnovabili che il nostro pianeta riesce a produrre in un anno.
Stiamo utilizzando cibo, fibre, legname, risorse ittiche, capacità di assorbire i gas che generano l’effetto serra (ecc.), in quantità superiore a quanto riesce a produrre la natura.
Questo “debito ecologico” si manifesta con la deforestazione, la scarsità di acqua dolce, l’erosione del suolo, la perdita di biodiversità, l’accumulo di CO2 nella nostra atmosfera, le carestie e la fame per intere popolazioni.
Secondo i calcoli del Global Footprint Network (un centro di ricerca internazionale sulla sostenibilità con uffici in Nord America, Europa e Asia) per sopravvivere e produrre le risorse necessarie a sostenere l’intera l'umanità, oggi avremmo bisogno di disporre, oltre al nostro, di un’altro mezzo pianeta Terra.
Nel 1961 si consumavano i tre quarti della capacità produttiva della Terra. Oggi, proiezioni moderate, indicano che l'umanità potrebbe richiedere la biocapacità di tre pianeti ben prima della metà di questo secolo.
I governi che ignorano i limiti delle risorse disponibili mettono a rischio il futuro delle loro popolazioni. Diversi Stati (Filippine, Emirati Arabi Uniti, Marocco, per citarne alcuni) stanno promuovendo iniziative a salvaguardia delle loro riserve di “biocapacità”.
Sorprende che in questo interminabile periodo di crisi economica le energie siano quasi esclusivamente rivolte alla ripresa dei consumi e non piuttosto a promuovere un diverso modello di sviluppo.
Anche i Comuni, nel loro piccolo, possono fare qualcosa.
L’Amministrazione di Caselle qualcosa ha fatto: posizionamento di pannelli solari sui tetti di alcuni edifici pubblici, utilizzo delle lampade a led sui lampioni stradali… Segnali importanti… ma molto timidi, vista la gravità della situazione.
Molto meglio sarebbe rinunciare (o quantomeno ridurre) la capacità edificatoria del prossimo piano regolatore comunale che verrà portato in approvazione al prossimo Consiglio Comunale. Oppure rinunciare alla realizzazione del mega centro commerciale previsto sulle “aree ATA”. Queste sarebbero scelte che concretamente permetterebbero di evitare un ulteriore “consumo di suolo” ed inciderebbero sulla difesa dell’impronta ecologica di Caselle.
A poco serve nascondersi dietro il paravento del voler realizzare un “parco centrale” da posizionarsi proprio sotto il “cono di atterraggio” degli aerei (area notoriamente inedificabile e quindi non disponibile per l’edificazione) sulle quali, stando alle leggi vigenti, non sarà possibile piantare neanche un albero a causa della possibile nidificazione degli uccelli e la conseguente pericolosità per il volo degli aerei.
Manca il coraggio (o la consapevolezza e la volontà?) di attuare scelte incisive a difesa della biodiversità o le scelte ecologiche promosse dall’Amministrazione saranno solo scelte strumentali e di immagine per potersi fregiare della qualifica di “ambientalisti”?

martedì 24 giugno 2014

Mappano: impegno e responsabilità

Inutile cercare i responsabili di tutte le cause e le lungaggini che ci hanno portato ad oggi, né chi ha sperperato soldi pubblici per le carte bollate. Oggi serve un supplemento di impegno per cercare la massima equità possibile nella suddivisione dei beni e dei ruoli. La maggior giustizia attuabile nella ripartizione delle risorse e delle proprietà. Qualsiasi errore, scorrettezza o ingiustizia di oggi si riverserà inevitabilmente sul futuro delle nostre amministrazioni.
Siamo chiamati a gettare le basi di una prossima, necessaria e imprescindibile collaborazione tra comuni confinanti e interdipendenti. Tutti gli amministratori, sia di maggioranza sia di opposizione, sono oggi chiamati ad essere all'altezza del loro ruolo, consapevoli di essere gli autori della scrittura di un nuovo pezzo di storia.

Il consigliere comunale
Sergio Cretier

lunedì 16 giugno 2014

Monitoriamo l'aria di Mappano

Stando ad ai dati dell'Arpa, l’aria di molti comuni limitrofi nelle ore di punta è inquinata quanto quella di Torino. Principale causa di questo inquinamento è il traffico.
Il primo e l’ultimo (cioè l’unico) monitoraggio della qualità dell’aria effettuato a Mappano risale a poco meno di vent’anni fa e, per chi li ricorda, i risultati emersi erano apparsi molto preoccupanti, visto che tutti gli agenti inquinanti monitorati erano presenti con percentuali al limite dei livelli indicati dalla legge, salvo che per il benzo(a)pirene, un idrocarburo policiclico aromatico cancerogeno (che si trova in grande quantità nei gas di scarico dei veicoli) presente con una percentuale del 110% superiore ai limiti di legge.
Vista l’assenza di dati recenti riferiti a Mappano, abbiamo rivolto un’interrogazione al Sindaco ed all’Assessore competente per sollecitare l’amministrazione a richiedere all’ARPA ed all'Area Risorse Idriche e Qualità dell’Aria della Provincia di Torino un monitoraggio della qualità dell’aria su Mappano ed in particolare su strada Cuorgnè.

venerdì 23 maggio 2014

Una scelta chiara

La scelta che ci si è posta era chiara: o essere una minoranza urlante, senza alcun reale potere di direzione sul governo regionale, oppure essere una componente determinante della maggioranza, con il reale potere di incidere concretamente e subito sulle scelte regionali.
Il PD vuole il tav, SEL non vuole il tav; ma la scelta di farlo o meno non si gioca a livello locale, bensì a livello nazionale ed europeo, e lì stiamo lottando per fermarla. In Europa noi andremo con L'Altra Europa con Tsipras.

lunedì 7 aprile 2014

Pericolo viabilità

Nel lontano marzo 2009 il consigliere Cretier presentò in Consiglio Comunale un’interrogazione con la quale evidenziava lo stato di abbandono della segnaletica stradale. In risposta a quell’interrogazione si disse che era in corso d’espletamento una gara per il riposizionamento della segnaletica stradale.
A distanza di cinque anni neanche l’ombra di nuovi cartelli su Caselle! Inutile dire che da allora la situazione è andata peggiorando.
Chissà, forse nell’era dell’informatica, del digitale, dei navigatori satellitari, i cartelli stradali saranno considerati obsoleti ...!?
Se poi a questo disagio aggiungiamo quello ancor più preoccupante della pericolosità viaria la situazione si complica. Questo è un aspetto atavico del nostro Comune e la difficile situazione economica di questi tempi non ne aiuta la risoluzione: manutenzione quasi inesistente ed innalzamento della pericolosità viaria a livelli inquietanti.
In risposta alle molteplici segnalazioni di rischio presentate dai cittadini la risposta più frequente dell’Amministrazione è: ”conosciamo la situazione ma non ci sono soldi per intervenire”.
Il nostro gruppo pensa che non sia accettabile mettere a rischio l’incolumità dei cittadini a causa delle scarse risorse dell’Amministrazione Comunale. I problemi della viabilità si devono affrontare al momento del rilascio della concessione edilizia. Preoccuparsene dopo, quando i soldi versati dai contribuenti per realizzare le necessarie opere di urbanizzazione sono già stati spesi per altro, è troppo tardi.
Sono ormai diversi i Casellesi che hanno promosso raccolte firme per denunciare situazioni di disagio e di pericolo viario: gli abitanti di via Venaria, quelli di via Circonvalazione e di Borgata Francia… per citarne alcuni. Se i cittadini sono costretti a raccogliere delle firme per segnalare un problema all'amministrazione significa che precedentemente le loro richieste sono rimaste inascoltate e molti non si sentono correttamente rappresentati dai loro amministratori.
Situazione del tutto particolare è invece quella di strada Aeroporto tra l’uscita della “superstrada” e l’entrata in aeroporto. Se il biglietto da visita che Caselle presenta alla comunità internazionale che raggiunge l’aeroporto del Piemonte è rappresentato dalla situazione dell’asfalto di questo tratto di strada, siamo fritti!
A parte le recenti “striature” praticate sull’asfalto che hanno certamente il merito di rallentare la velocità degli automezzi in transito, ma solo a motivo dell’instabilità dei veicoli provocata dalle striature stesse. Inoltre le buche formatesi sull’asfalto in questo tratto di strada nulla hanno da invidiare ai più blasonati percorsi accidentati utilizzati per lo svolgimento di gare di fuoristrada.
Siamo del tutto certi che in caso di incidenti gravi i responsabili vengano ricercati tra i soli trasgressori al “codice stradale”?
In questi giorni veniamo a conoscenza di una delibera con la quale l’Amministrazione intende intervenire su alcune strade pericolose di Caselle.
Pensiamo che sia decisamente insufficiente l’importo di 5.275 euro previsti per la realizzazione dei marciapiedi di via Circonvalazione lato Ciriè. Di certo non sufficienti a metterne in sicurezza la viabilità della via.
Per tutti questi motivi abbiamo chiesto al Sindaco ed alla la Giunta di sapere se siano intenzionati a ripristinare al più presto la necessaria cartellonistica stradale ed in quali tempi; quali siano i tempi di realizzazione degli interventi programmati con la delibera n° 37 e se la ritengano sufficiente per mettere in sicurezza la viabilità comunale in particolare quella di via Circonvalazione; se vi sia la volontà di intervenire, oltre che sulle vie previste in delibera, anche su strada Aeroporto, Borgata Francia, via Audello… ed altre situazioni di estrema pericolosità.

lunedì 24 marzo 2014

Rispettiamo le Istituzioni!

Nel Consiglio Comunale svoltosi lo scorso venerdì 21 marzo il sottoscritto ha abbandonato l’aula.
Un atteggiamento che non mi si addice. Spesso in passato mi sono trovato, dai banchi dell’opposizione, a “mantenere” il numero legale per consentire il regolare svolgimento dei Consigli Comunali.
Le maggioranze hanno l’onore di governare e l’obbligo di curare l’efficienza delle istituzioni democratiche. Le opposizioni hanno il compito di vigilare. Non hanno il compito di applaudire le maggioranze quando fanno qualcosa di buono e tacere quando sbagliano. Non sono alternativamente le stampelle delle istituzioni quando le maggioranze vacillano o il loro bersaglio preferito per le accuse di demagogia quando sono forti.
Credo che le istituzioni democratiche vadano rispettate e rese efficienti. Far mancare il numero legale e rimandare la trattazione dei punti, se da un lato certifica la mancanza di coesione della maggioranza o la sua incapacità organizzativa (altro che amministrare!), dal lato opposto porta la collettività a far spendere soldi in più per una necessaria successiva ri-convocazione di un altro Consiglio Comunale.
La democrazia però è disciplinata da leggi nazionali e regolamenti comunali che di certo non ha scritto l’attuale opposizione di Caselle.
Il regolamento comunale di Caselle, ad esempio, prevede che “In sede di approvazione del Conto Consuntivo il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti […] presenzia alla seduta del Consiglio Comunale”.
Prevede inoltre che quattro membri dell’opposizione possano richiedere la convocazione di un Consiglio Comunale. Consiglio che possiede pari dignità degli altri. Non conta di meno perché richiesto dalle opposizioni, è assoggettato alle stesse regole, compresa la necessità della presenza di un numero minimo di consiglieri (detto “numero legale”) per la validità delle delibere.
Poiché negli ultimi tre mesi a Caselle non si è più tenuto un Consiglio Comunale (nonostante i gravissimi fatti accaduti) e poiché la Corte dei Conti ha inviato al Sindaco delle “osservazioni” sull’organizzazione Amministrativa Comunale, le opposizioni hanno chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale per discutere, alla presenza dei Revisori dei Conti, delle osservazioni della Corte dei Conti.
Se la maggioranza non si preoccupa di garantire il numero legale in un Consiglio Comunale perché richiesto dalle opposizioni vuol dire considerarlo meno importante degli altri. Non è un bel segnale di rispetto delle istituzioni.
Se poi non si riconosce la responsabilità istituzionale di quei consiglieri, sia pur di opposizione, che pur non avendone l’obbligo, non fanno mancare il numero legale nei Consigli Comunali permettendone il regolare funzionamento; si lanciano accuse verso le opposizioni ree di aver chiesto la convocazione urgente (dopo tre mesi!) di un Consiglio Comunale per discutere delle “critiche” espresse dalla Corte dei Conti; rimproverare le opposizioni per aver “scomodato” i Revisori dei Conti (remunerati con i soldi dei cittadini) per discutere insieme ai consiglieri comunali delle obiezioni avanzate all’Amministrazione di Caselle da parte della Corte dei Conti; pretendere che le opposizioni, avendone richiesta la convocazione, si sentano obbligate a mantenere esse stesse il numero legale del Consiglio permettendo alla maggioranza di approvare delibere che spesso non condividono o osteggiano… allora penso siano critiche inaccettabili che contengano richieste di sudditanza politica irricevibili. Impariamo a rispettare i ruoli e le istituzioni democratiche. Se i consiglieri di maggioranza non se la sentono o non sono in grado di governare rassegnino le dimissioni e lascino governare altre persone più capaci

Il consigliere comunale
Sergio Cretier

sabato 8 marzo 2014

La minoranza chiede di convocare il Consiglio comunale

Il 7 marzo 2014, in accordo con i rappresentanti dei gruppi consiliari di minoranza Turra (Lega Nord), Cretiers (SEL/IDV), Fontana (Caselle Futura) e Navone (M5S), abbiamo provveduto a protocollare una richiesta di convocazione consiglio comunale in base all'art. 11 punto 6 dello statuto comunale il quale recita "Il Presidente del Consiglio Comunale riunisce il Consiglio Comunale o di propria iniziativa, ovvero quando lo richieda 1/5 dei Consiglieri assegnati al Comune: in questo caso la seduta deve avere luogo entro 15 giorni dalla presentazione della richiesta".
All'ordine del giorno poniamo come punto "comunicazione della corte dei conti- illustrazione stato attuale". La stessa corte obbligava a darne comunicazione tramite pubblicazione sull'albo pretorio che non ci risulta ancora avvenuta... di seguito un'estratto:
"P.Q.M.
la Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Regione Piemonte, prendendo [...omissis] dispone che la presente deliberazione sia trasmessa al Consiglio comunale nella persona del suo Presidente, al Sindaco, ed all'Organo di Revisione dei conti del Comune di Caselle Torinese (TO). Si rammenta, infine, l'obbligo di pubblicazione ai sensi dell'art. 3 punto 1 del d. Igs. 14 marzo 2013, n. 33."
Questa comunicazione, arrivata dalla corte dei conti a Caselle il giorno 19 dicembre ci è stata consegnata solo il 13 febbraio 2014 quindi quasi due mesi dopo, un fatto inaccettabile vista l'importanza di tale comunicazione.
Rammentiamo che lo statuto sempre art. 11 ma punto 4 recita:
"Il Consiglio Comunale si riunisce ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità, normalmente una volta al mese. Le adunanze degli organi elettivi collegiali si svolgono nella sede appositamente individuata dal Consiglio Comunale. Il Consiglio può riunirsi anche in luoghi diversi dalla propria sede".
mentre l'ultimo consiglio è avvenuto il 19 dicembre 2013 quindi quasi 3 mesi fà, nonostante tutti gli importanti accadimenti (vedesi dimissioni ass. Marsaglia che non si sà ancora se sia state accettate visto che il sindaco ne "ha preso atto").
Attendiamo quindi comunicazioni dal presidente del consiglio comunale Tonini sulla data di convocazione che sarà quindi entro il 22 marzo 2014.

giovedì 6 marzo 2014

Benvenuti a Mappano!

Se qualcuno dovesse recarsi a Mappano senza conoscerne la strada e non disponesse di un navigatore, non perda tempo a cercare sui cartelli in alto le indicazioni stradali, non le troverà; non ci sono più da anni e nessuno si è mai preoccupato di sostituirli.
Guardi invece in basso. Quando ai bordi della strada noterà l’accrescere della sporcizia, l’aumento dell’immondizia e dei cumuli di rifiuti abbandonati, allora avrà la certezza di essere vicino alla destinazione: sta per entrare a Mappano.
Proprio all’entrata di Mappano infatti, ai piedi del cavalcavia della tangenziale, da mesi (possiamo ormai dire da anni) è sorta una montagna di rifiuti che continua ad ingigantirsi. Il vento poi consente il regolare spargimento dei rifiuti per svariati chilometri lungo i bordi della strada.
La cosa sorprendente è che tutto questo avviene nell’indifferenza più totale.
Mappano può “vantare” di essere Amministrata da due Comuni e da un “Consorzio Intercomunale” (il CIM), c’è poi l’Unione dei Comuni NET, il “Comitato” per il buon funzionamento dell’Impianto di compostaggio, quello per i servizi alla Frazione, adesso addirittura sta per nascere una “Commissione Speciale per Mappano” in seno all’unione Net. Abbiamo Assessori, Consiglieri Comunali, Protezione Civile, “un centinaio di Vigili” (recita il sito del Comune di Caselle) che pattugliano il nostro territorio. Eppure nessuno si è accorto di nulla!
Una montagna di rifiuti che staziona da mesi all’entrata di un paese non è stata notata.
Forse è una richiesta eccessiva pretendere un po’ di  decoro per Mappano?
Sarà anche eccessivo chiedere che venga tutelata la salute dei Mappanesi?
Spesso i Mappanesi vengono tacciati di essere malati di vittimismo. Chissà, forse a volte sarà anche vero. Ma in quale altra Amministrazione Comunale verrebbe tollerata una simile situazione?
Che cosa ci stanno a fare gli Enti, i Consorzi, i Comitati, i partiti, le Amministrazioni e gli Amministratori se non si accorgono neanche delle montagne di rifiuti all’entrata dei centri abitati?

martedì 4 marzo 2014

Diamo vita ai quartieri

La nostra città ha una conformazione territoriale tale da renderne necessaria, a nostro giudizio, la suddivisione in quartiere. Questo con lo scopo di favorire la partecipazione e la responsabilizzazione di tutti i cittadini all'attività sociale ed amministrativa.
E' per questa ragione che abbiamo presentato una proposta formale per istituire i consigli di quartiere. Il loro compito è quello di rappresentare le esigenze dei propri cittadini con poteri consultivi, di iniziativa, di indirizzo e di informazione. Inoltre esprime pareri e proposte in ordine ai seguenti temi:
a) funzionamento degli uffici decentrati ed alla gestione dei beni e dei servizi;
b) può convocare assemblee pubbliche;
c) formula proposte per la soluzione di problemi amministrativi;
d) esprime pareri, di propria iniziativa o su richiesta dell'Amministrazione Comunale, sulle materie di competenza del Consiglio Comunale;
e) può organizzare attività culturali, sportive e ricreative allo scopo di favorire la partecipazione e la socializzazione dei cittadini.
Nei prossimi giorni vedremo se la maggioranza avrà la volontà di esaminare nel merito questa proposta.

lunedì 10 febbraio 2014

Caso Marsaglia: garantisti ma rispettosi della Magistratura

Veniamo a conoscenza delle perquisizioni effettuate dalla Guardia di Finanza su ordine della Procura della Repubblica presso il Comune di Caselle Torinese e delle conseguenti dimissioni dell’Assessore Marsaglia.
Nell’esprimere una posizione “garantista” secondo la quale le persone coinvolte nelle diverse indagini devono essere considerate innocenti fino a prova contraria e nell’esprimere rispetto per l’operato della Magistratura, organo democratico di fondamentale importanza per il rispetto delle regole e per la convivenza civile, auspichiamo che la Procura della Repubblica riesca a svolgere rapidamente le necessarie indagini affinché vengano accertate eventuali irregolarità o abusi, individuandone i responsabili e scagionando le persone incolpevoli, a tutela degli interessi della collettività, delle attività economiche oneste e delle istituzioni democratiche.
Nel ritenere indispensabile che ogni amministratore risulti sempre “al di sopra di ogni sospetto”, valutiamo positivamente le dimissioni presentate dall’Assessore Marsaglia e ne auspichiamo l’accoglimento da parte del Sindaco di Caselle.

lunedì 3 febbraio 2014

Vecchia stazione: quando si ripristina?

In base al “decreto del fare” (recentemente approvato dal Governo Letta) Torino sta chiedendo al Demanio il trasferimento al Comune di 33 proprietà: la caserma “Aimone” di piazza Rivoli, la “Cesare di Saluzzo” di corso Valdocco, l’ex galoppatoio militare del Meisino, le sponde del Po e dello Stura… solo per fare alcuni esempi.
A Caselle, da più di un quarto di secolo, tutti possono ammirare quell’edificio disabitato, diroccato e pericolante che è la “vecchia stazione ferroviaria”.
E’ mai possibile che, con tutte le necessità e le richieste di locali più volte manifestate dalle associazioni, dagli uffici comunali e dalle diverse attività economiche produttive locali, non si riesca a ristrutturare un edificio così antico, splendido e silente testimone di remota archeologia urbanistica, per di più situato in pieno centro storico cittadino?
Possibile che non si possa evitare la divulgazione di un’immagine così indecorosa e fatiscente della Città di Caselle quando potrebbe risultare invece utile alla collettività ed occasione di sviluppo economico locale? Da molto tempo il nostro gruppo propone l’utilizzo di questa struttura destinandola ad ostello per giovani. Trovandosi alle porte di Torino, a due passi dall’aeroporto, vicino alla stazione ferroviaria, sarebbe un valido strumento di aggregazione, di promozione del territorio e di possibilità di sviluppo del commercio locale, fonte redditizia di antiche e nuove attività economiche, occasione di promozione culturale ed artistiche della zona.
Restando disposti a confrontarci su altre proposte di destinazione della struttura (non ultima quella di adibirla a sede delle associazioni), pensiamo valga la pena di prendere in esame anche la nostra proposta: pensare ad un ostello per giovani a Caselle, possibile occasione economica commerciale attuale e preludio di futuri flussi turistici del mondo adulto.
L’Amministrazione Comunale ha più volte ripetuto di non poter intervenire al riguardo essendo la struttura non di sua proprietà. E’ per questo motivo che con insistenza chiediamo:
  • qual è lo stato di avanzamento della richiesta di acquisizione della proprietà della struttura?
  • perché, sull’esempio del percorso intrapreso dal Comune di Torino, non si inoltra la richiesta di acquisizione della proprietà della “vecchia stazione” in base al “decreto del fare”?
  • in alternativa: perché non richiedere la possibilità di utilizzo della struttura in base al “federalismo culturale”, ossia quella modalità che prevede la cessione della proprietà a fronte di un progetto di valorizzazione culturale?
  • perché il Comune contemporaneamente non inoltra anche la richiesta di acquisizione delle sponde dello Stura al fine di rendere finalmente agibile la pista ciclabile che collega Caselle con il parco Chico Mendez di Borgaro e con il parco della Mandria di Venaria? Questo permetterebbe anche al Comune di monitorare l’integrità delle sponde del fiume garantendo la sicurezza delle case e dei cittadini residenti in prossimità del fiume.
Speriamo di vedere presto realizzati questi desideri.