lunedì 26 gennaio 2015

Buon compleanno Comune di Mappano!

E così, questo prossimo 31 gennaio, potremo “festeggiare” il secondo anniversario dell’istituzione del Comune di Mappano… anche se non operativo!
Come tutti sappiamo infatti il Comune di Settimo si ritiene “danneggiato” dalla presenza del nuovo Comune e continua con persistente accanimento nei suoi ricorsi.
Difficile comprendere come un Comune di 45.000 abitanti possa sentirsi danneggiato dalla perdita di 3 (tre) abitanti Mappanesi; o come l’esigua porzione di territorio che deve cedere a Mappano possa incidere così negativamente sulla sua economia. La rivendicazione del ruolo di “garante” delle aree verdi di Mappano avanzata dal Sindaco di Settimo mal si addice a chi su Mappano non si è mai visto e non presenta di certo un invidiabile ed armonioso modello di sviluppo edilizio cittadino in casa sua, oltre che risultare altamente offensivo per i Mappanesi, con queste affermazioni ritenuti inaffidabili ed incalliti cementificatori del proprio territorio, tanto da aver bisogno di un “tutoraggio” esterno.
Più facile sembrerebbe invece dare credito a chi, forse malignamente, afferma che Settimo attua le rivendicazioni che non possono promuovere i Comuni di Caselle e Borgaro poiché é, avendo questi su Mappano un importante numero di elettori, potrebbero subire un’importante perdita di consenso.
Agli amministratori di Settimo voglio ricordare che l’accesso alle aree verdi di Mappano sarà consentita ai Settimesi anche quando l’area non risulterà più di proprietà del loro Comune. Voglio inoltre nuovamente rinnovare la pressante richiesta a tutte le amministrazioni locali, non di avere il Sindaco di Settimo come “tutore” del verde Mappanese, ma piuttosto ad istituire da subito un parco regionale per il quale applicare la stessa regolamentazione valida per il “Parco della Mandria”.
Per quale motivo non ci si vuol attivare urgentemente per questa soluzione? Risulta forse in contrapposizione con alcuni attuali interessi cementificatori privati?
Irritano le posizioni del Comune di Settimo.
Indigna invece la posizione del Sindaco di Caselle che, nell’ultimo Consiglio Comunale, ha ritenuto “legittime” la posizioni di Settimo.
Quando poi sono gli stessi amministratori mappanesi, sia di Caselle che di Borgaro, eletti dai Mappanesi, ad affermare di non voler “ledere l’autonomia di un altro Comune” senza minimamente opporsi al tentativo di ostacolare le legittime e costituzionali aspirazioni dei Mappanesi che oggi riconosciute anche per legge, allora lo sdegno risulta massimo!
A questi consiglieri ricordo che:
- “il pallino” (come affermano nella lettera di risposta a Francesco Grassi) non “ce l’ha in mano un organo giudiziario”, ce l’ha in mano il Comune di Settimo! E’ sufficiente che questo ritiri il ricorso ed il Comune di Mappano diventa operativo domani!
- ad oggi non è stata avanzata nessuna proposta da parte degli amministratori di maggioranza né di Caselle né di Borgaro, nessuna azione tesa a far desistere Settimo dal suo ricorso;
- la mozione presentata nell’ultimo Consiglio comunale di Caselle da tutti i gruppi di opposizione (Lega, 5 Stelle, Sel e Caselle Futura) non era “sterile e demagogica”, ma al contrario proponeva azioni molto concrete e reali. Chiedeva infatti al Comune di Settimo di desistere dal suo ricorso ed impegnava l’amministrazione comunale a costituirsi in giudizio a difesa dell’autonomia di Mappano nel caso in cui Settimo volesse continuare.
La mozione è stata respinta sia a Caselle che a Borgaro ed anche i consiglieri comunali di maggioranza eletti dai Mappanesi hanno votato contro.
Oggi l’unico che si è costituito (a proprie spese!) a fianco della Regione Piemonte a difesa dell’autonomia di Mappano è il Comitato di Grassi!
Senza le sue “fughe in avanti” oggi non avremmo la legge, non avremmo avuto il referendum, non avremmo il Comune istituito. Adesso dobbiamo renderlo operativo eliminandone gli ostacoli.
Da tempo aspettiamo una qualsiasi proposta operativa da parte degli amministratori di maggioranza, ed in particolare da quelli del PD, che induca Settimo e desistere dai suoi ricorsi, ma fino ad ora abbiamo atteso invano.
Oggi assistiamo alla “pantomima” dello “studio economico” redatto dalla Provincia che certificherebbe che, con l’autonomia di Mappano, Caselle e Borgaro andrebbero in fallimento e lo stesso Mappano avrebbe 2 milioni di debiti.
A parte la situazione alquanto grottesca del trovarsi ad esprimere considerazioni su indiscrezioni giornalistiche, forse sapientemente lasciate trapelare per diffondere panico ed allarmismo tra i cittadini, per quale motivo nessuno si è mai preoccupato di accusare il Comune di Caselle di “bancarotta fraudolenta”, visto che possiede circa 8.000.000 di euro) di prestiti e mutui da restituire? Anzi, ad ogni Consiglio comunale non si cessa di complimentare l’amministrazione Comunale per la sua buona gestione economica e perché rispetta il “patto di stabilità”.
Personalmente non credo che la stima di 2 milioni di possibili debiti per Mappano possa essere reale. Di certo mi conforterebbe sapere che “il rapporto teorico tra entrate e spese correnti del Comune di Mappano si presenta in sostanziale pareggio”, perché questo significherebbe che il Comune di Mappano risulterebbe ampiamente sostenibile.
Noi Mappanesi invece abbiamo altre convinzioni. Sappiamo che, paragonato agli altri comuni italiani, Mappano risulterà tra i comuni più facoltosi… Non per niente non ci vogliono mollare! Sorprendono alcuni commenti su questo fantomatico “studio economico” rilasciati da alcuni amministratori di maggioranza che sui social network scrivono “le nostre preoccupazioni sembrano essere fondate”.
Chi deve dissolvere le preoccupazioni economiche se non gli amministratori mappanesi di maggioranza che redigono ed approvano i bilanci comunali e conoscono quali sono le risorse del territorio? Bisogna aspettare gli studi della Provincia che emettono sentenze basandosi proprio sui bilanci comunali?
Quali sentimenti si vogliono trasmettere con simili affermazioni? Forse quella di lasciar perdere? Che il Comune di Mappano non è fattibile?
Non abbiamo bisogno di persone che a parole si dicono favorevoli ma poi restano inerti o peggio ancora remano contro.
Abbiamo bisogno di persone convinte e motivate che si impegnino per la buona riuscita del nostro Comune. Siamo convinti ce ne siano molte!

Il consigliere comunale
Sergio Cretier

lunedì 12 gennaio 2015

Un buon affare per Caselle?

Nuovo “master plan” (piano regolatore) delle aeree aeroportuali proposto da SAGAT: l’amministrazione comunale ha espresso parere favorevole. Avrebbe potuto esprimere parere contrario bloccandone l’efficacia, ma questo non è avvenuto.
La nuova versione azzera quella approvata nel 2004 ed annulla la rete viaria allora prevista che doveva essere in buona parte finanziata dalla stessa SAGAT e dalla Provincia. Oggi SAGAT, non ritenendo più strategiche queste strade, unilateralmente le elimina e chiede al Comune di Caselle di “prenderne atto”, costringendolo ad “adeguare” il proprio piano regolatore comunale ai cambiamenti apportati.
Tali modifiche ricadono all’interno delle “aree ATA” (intervento per il quale il nostro gruppo da sempre manifesta contrarietà perché a nostro avviso annienta il commercio locale, promuove la cultura del consumo, produce ricchezza solo per pochi grandi gruppi economici, crea posti di lavoro precari e mal retribuiti e comunque in numero di molto inferiori a quelli che si potrebbero ottenere da una buona politica commerciale). Ma, al di la di quel che possiamo pensare al riguardo di questo intervento, tutti siamo costretti a constatare l’estrema pericolosità dell’attuale viabilità aeroportuale.
L’uscita sia dal parcheggio multipiano che dall’area aeroportuale costringe i conducenti ad immettersi da sinistra sulla strada proveniente da San Maurizio incontrando i veicoli provenienti in piena velocità. Così come, sempre provenendo dall’aeroporto, l’immissione sulla strada per Ciriè risulta tortuosa e difficoltosa.
Questi pericoli devono essere rimossi e questa viabilità modificata.
L’unilaterale modifica da parte di SAGAT della viabilità precedentemente prevista non può essere accoglibile, così come non ci si può rassegnare alla cancellazione del previsto contributo economico da parte della stessa SAGAT e della Provincia. Non è di certo compito dell’amministrazione comunale casellese imporre proprie strategie di sviluppo alle attività produttive aeroportuali, ma queste devono prendere atto che stanno usufruendo di strade pagate completamente dai contribuenti casellesi ed hanno il dovere di contribuire all’efficacia della viabilità territoriale.
Non serve a molto dopo lamentarsi perché i contribuenti casellesi si devono accollare l’intera spesa della manutenzione viaria, anche di quella utilizzata dalle attività aeroportuali (vedi l’asfaltatura pagata completamente dal Caselle) se non si riesce a far valere le proprie ragioni quando se ne ha la possibilità.
Così come non serve (l’esperienza insegna) andare successivamente ad elemosinare contributi provinciali o regionali per una viabilità casellese utilizzata da moltissimi abitanti di tutto il Piemonte e non solo casellesi. Gli enti locali oggi si trovano in tali serie ristrettezze economiche che solo se costretti acconsentono ad accordare contributi.
Può darsi che il progetto del 2004 non rispondesse più alle esigenze attuali, ma prima di azzerarne l’intervento ci si doveva incontrare per trovare le migliori soluzioni con il contributo (anche economico) di tutti. Non si autorizzano supinamente le autonome decisioni di chi aveva promesso dei contributi ed unilateralmente le annulla.
Un pessimo servizio ai contribuenti Casellesi!