venerdì 29 novembre 2013

Un'occasione mancata

Perché non equiparare le case in comodato d’uso gratuito ai figli e\o a familiari alle prime case ai fini del calcolo dell'imu?
Nelle settimane scorse abbiamo provato a chiederlo all’assessore al bilancio, ma abbiamo avuto una risposta negativa.
In sostanza abbiamo proposto all’amministrazione di applicare agli immobili in comodato d’uso gratuito ai figli e\o a familiari la stessa aliquota e lo stesso trattamento economico previsto per le prime case o, in subordine, di applicare quelle stesse riduzioni che si applicavano quando era in vigore l’ici.
Purtroppo però l’amministrazione, per non dover rifare i calcoli, ha preferito soprassedere e lasciare le cose come stanno. Peccato! Sarebbe stato un atto di equità per i possessori di quelle che non sono seconde case, ma che come tali vengono considerate ai fini del pagamento (salato!) dell'imu.

sabato 2 novembre 2013

Dove sono finiti i vigili?

Recenti anatemi lanciati da amministratori di maggioranza casellesi inveiscono contro il pessimo servizio di Polizia Municipale casellese. Ma chi ha creato questa situazione? Chi deve rimediare?
Facciamo il punto della situazione.
Da poco più di un anno la gestione del servizio di Polizia Municipale è stata affidata all’Unione NET che ha unificato i servizi su Caselle, Mappano e Borgaro.
Prima del servizio unificato:
  • Borgaro poteva contare su un comandante, due ufficiali e sei agenti (in tutto 9 unità);
  • Caselle su un comandante, tre ufficiali ed otto agenti (in tutto 12 unità).
Adesso, con il servizio a gestione NET:
  • Borgaro, dove un ufficiale è andato in pensione, può contare su otto unità.
  • Caselle invece ha perso: il comandante (insediatosi a Borgaro), la sede del Comando (spostata a Borgaro) e due ufficiali (spostati al Comando di Settimo). Tra gli agenti rimasti uno è impegnato nella vigilanza dei mercati sia di Caselle (il lunedì) che di Borgaro (il martedì, il giovedì ed il sabato). Restano quindi 8 agenti “operativi”.
Inoltre:
  • Con cinque unità in meno i vigili devono coprire in più il turno serale (dalle 19 alle 2);
  • La coppia di agenti del terzo turno, in caso di assenza di un agente (per mutua o altro), non può uscire in pattuglia ed il secondo vigile pur restando in servizio resta non operativo;
  • In sei mesi (da marzo ad agosto) risulta che su Mappano, durante il turno serale, siano stati effettuati 15 interventi;
  • Delle 8 autovetture a disposizione (2 di Borgaro e 6 di Caselle) 3 sono ferme perché rotte e non ci sono i soldi per ripararle;
  • Gli sportelli di apertura al pubblico di Caselle e Mappano sono relegati a poche ore per pochi giorni a settimana;
  • La stessa “unità mobile”, recentemente istituita ed enfatizzata sui giornali, risulta un’esplicita ammissione di un presidio saltuario del territorio.
Come possono gli Amministratori pensare che in queste condizioni il servizio sia decente?
Stiamo assistendo all’incremento di atti vandalici, insediamenti abusivi, comportamenti illeciti, episodi di microcriminalità e, in alcuni casi, di criminalità sfrontata. Tutti sappiamo che un territorio abbandonato a se stesso diventa facile preda delle prepotenze dei poteri forti, spesso illegittimi o illegali.
Da tempo noi denunciamo le disfunzioni del servizio di Polizia Municipale di Caselle, ma sempre siamo stati accusati di affermare il falso e di voler solo strumentalizzare e fare polemica.
Nella maggioranza, nonostante comincino a levarsi critiche e lamentele anche al proprio interno, si afferma che il servizio è molto buono, anzi è migliorato rispetto a prima. A supporto di questa tesi si citano l’aumento del 30% delle telefonate di richiesta di intervento dei “vigili” (per forza, non vedendo più nessun vigile in giro, l’unico modo per contattarli è telefonargli) e l’aumento delle entrate incassate con le multe (ottenute prevalentemente grazie alle telecamere semaforiche, ottimo metodo per “spillare” soldi ai cittadini senza dovergli aumentare le tasse). Drammatico promuovere l’idea che i “vigili” servano prevalentemente per “dare multe” e non piuttosto a garantire la sicurezza, una miglior vivibilità e l’interazione tra i cittadini e le istituzioni democratiche.
Il Comune è il primo piano della democrazia. Se lo distruggiamo non stupiamoci poi se i cittadini si allontanano o si ribellano alla politica.

martedì 1 ottobre 2013

G.M.: serve più trasparenza

Più volte in Consiglio Comunale sono state richieste informazioni, chiarimenti e spiegazioni, sulle attività svolte dell’Azienda G.M. “Gestione Multiservizi srl”, la società che cura e gestisce i servizi a Caselle e Borgaro, ma troppo spesso le richieste sono rimaste disattese.
Il sito internet dell’azienda è scarno, lacunoso, approssimato, inadeguato, incompleto e carente nelle basilari informazioni democraticamente indispensabili.
Fatta salva una superficiale presentazione delle attività dell’Azienda effettuata dal Presidente (ormai più di tre anni or sono) e l’obbligatoria presentazione del piano previsionale aziendale (in passato presentato sempre ad anno quasi concluso), il Consiglio Comunale non ha mai potuto disporre di nessun altro dato o informazione. Crediamo che sia quanto mai doveroso che la cittadinanza ed il Consiglio Comunale possano prendere visione del bilancio preventivo e consultivo dell’azienda e possano conoscere quali siano i lavori ed i servizi che sta erogando.
Così come è indispensabile che l’azienda disponga di un sito internet aggiornato e comprensibile per tutti i cittadini.
Per finire, sarebbe auspicabile che si desse seguito all’annosa promessa (mai mantenuta) di una relazione annuale da parte del Gruppo dirigente dell’azienda al Consiglio Comunale sul suo operato.
La G.M., occupandosi di servizi per la collettività ed utilizzando risorse pubbliche, deve operare, oltre che nella piena correttezza operativa, anche nella massima trasparenza.

lunedì 16 settembre 2013

Manutenzione stradale e del verde inesistenti

La situazione della manutenzione viaria di Caselle ha raggiunto raggiunto livelli insostenibili: buche, marciapiedi divelti (dove ci sono), manto stradale che si sgretola, dossi divelti, ecc.
Considerando anche solo l’aspetto economico, qualcuno pensa veramente che evitare la minima indispensabile manutenzione stradale possa creare dei risparmi? Oppure le denunce di quei cittadini che hanno subito infortuni o danni e che possono rivolgere al Comune (sappiamo che stanno arrivando) possono costare alla collettività più del costo della manutenzione?
Vogliamo sottolineare l’indecente situazione della manutenzione del verde di Caselle: erba altissima sui cigli stradali, nei parchi giochi, sulle rotonde. Chi arriva a Caselle ha l’impressione di entrare in un parco safari amazzonico, piuttosto che nella prima città aeroportuale del Piemonte. Ci risulta che non sia più stato rinnovato l’appalto di manutenzione del verde e che, per creare risparmi, si affidino a “chiamata” ed a ditte diverse i lavori da effettuare. Caselle ha già avuto in passato più aziende impiegate nella manutenzione del verde e il risultato era stato disastroso. La storia non insegna nulla?
La risposta alle precedenti sollecitazioni sulla manutenzione delle aree verdi sono sempre state: “non ci sono soldi”, “cerchiamo di risparmiare”.
Per quale motivo allora il Comune di Caselle è andato a caricarsi del 70% della spesa di manutenzione delle aree verdi di Mappano di Borgaro situate sulla proprietà Borsetto?
Infatti nelle scorse settimane è stata affidato al CIM questo servizio che fino allo scorso anno era in carico al Comune di Borgaro e, le spese sostenute dal CIM, ricadono per il 70% sui Casellesi.
Tralasciando l’aspetto del non ritrovamento della delibera di affidamento del servizio che non abbiamo trovato, mentre il servizio è già partito (sono già stati effettuati due tagli d’erba), sono stati informati i Casellesi che il Comune, non avendo i soldi per tagliare l’erba a Caselle, li trova per tagliare quella di Mappano che fino a ieri tagliava Borgaro?
Da una nostra approssimativa stima per difetto, riteniamo che l’area interessata superi i 60.000 mq (l’area è molto più grande, ma sul resto la manutenzione puntualmente non viene effettuata) ed il costo annuale si aggira intorno ai 45.000 euro, di cui il 70% (35.000 euro) a carico dei Casellesi.

giovedì 12 settembre 2013

Sergio Cretier subentra a Roberta Bruatto

Il Circolo Sinistra Ecologia e Libertà di Caselle e Mappano intende ringraziare Roberta Bruatto per il lavoro svolto in Consiglio comunale. Un lavoro ed un impegno costante che hanno dato voce e rappresentanza a tutti quei cittadini che hanno scelto Roberta Bruatto e la lista di Sel alle ultime elezioni amministrative.
Il tutto in un contesto che con il passare del tempo è diventato sempre più difficile ed ostile da parte di una maggioranza arroccata nella difesa dei propri interessi. Esattamente la scelta opposta fatta dalla nostra consigliera che, nel dubbio di una possibile incompatibilità tra il proprio lavoro ed il ruolo istituzionale, ha immediatamente deciso di farsi da parte.
A questo proposito sarebbe auspicabile che all’interno della maggioranza si aprisse un dibattito serio anche sulle motivazioni che hanno spinto alle dimissioni l’assessore Mara Milanesio, anziché continuare a negare ciò che è sempre più evidente a tutti.
Non ci resta infine che augurare al subentrante Sergio Cretier un buon lavoro, visto il compito non certo agevole che lo attende.

martedì 3 settembre 2013

Le dimissioni di Roberta Bruatto

Di seguito pubblichiamo la lettera di dimissioni di Roberta Bruatto dalla carica di consigliere comunale, per una possibile incompatibilità con il proprio lavoro di dirigente scolastico.

Egr. Sig. Sindaco,
come Lei sicuramente avrà avuto modo di documentarsi, è entrato in vigore il 4 maggio scorso il D.Lgs. n. 39 (il decreto Monti contro la corruzione, per intenderci) contenente una serie di norme che mi coinvolgono.
Secondo molti Uffici Scolastici Regionali infatti sussisterebbe una situazione di incompatibilità dei consiglieri comunali con il loro lavoro nella pubblica amministrazione ai sensi del D.Lgs. citato. Le disposizioni in questione sono contenute nell’art. 12, commi 3 e 4, che così recitano:
“3. Gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello regionale sono incompatibili:
a) con la carica di componente della giunta o del consiglio della regione interessata;
b) con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione della medesima regione;
c) con la carica di presidente e amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico da parte della regione.
4. Gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello provinciale o comunale sono incompatibili: a) con la carica di componente della giunta o del consiglio della regione; b) con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione, ricompresi nella stessa regione dell'amministrazione locale che ha conferito l'incarico; c) con la carica di componente di organi di indirizzo negli enti di diritto privato in controllo pubblico da parte della regione, nonché di province, comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di forme associative tra comuni aventi la medesima popolazione della stessa regione.”
I dirigenti scolastici che sono anche consiglieri o assessori comunali sono obbligati a scegliere? In altri Comuni i consiglieri che si trovano in questa situazione si sono già dimessi in ossequio alle richieste di alcuni USR (tra i quali non figura quello del Piemonte).
Giova però sottolineare che a tale proposito, il MIUR, con nota prot. n. 7704 del 25 luglio 2013, ha messo uno stop all’azione arbitraria degli Uffici, chiedendo il ritiro degli atti finora emessi e di astenersi, per il futuro, dall’adozione di “provvedimenti di qualunque natura che, in mancanza di una interpretazione univoca delle norme richiamate, potrebbero esporre l’amministrazione a situazioni di contenzioso dall’esito incerto”. Questo perché, secondo il Miur, la norma non è così chiara e, da una prima interpretazione, dovrebbe riguardare esclusivamente le amministrazioni di livello "regionale, provinciale e comunale", tra le quali sembra difficile includere anche le scuole. Per dissipare ogni dubbio il Ministero ha chiesto l’intervento della Civit, l’organismo deputato a decidere in tal senso.
Nel frattempo, in attesa di risposta, ritengo sia opportuno rassegnare le mie dimissioni per evitare che vi sia anche il minimo dubbio di incompatibilità e quindi di illegittimità della carica di consigliere, che con orgoglio rivesto, con il mio ruolo di Dirigente Scolastica. Se le ipotesi sopra citate si dimostrassero fondate, il Consiglio Comunale di Caselle si troverebbe ad operare in pregiudizio di illegittimità, con evidente rischio sulla legalità delle decisioni prese. Responsabilità che il mio amore per le Istituzioni non mi consente di prendere a cuor leggero.
Per tali motivi e con enorme rammarico, Le rassegno quindi le dimissioni in data odierna, augurando a Lei ed al mio successore un proficuo lavoro per la comunità.

giovedì 11 luglio 2013

Stupiteci! (Lettera aperta a Mara Milanesio)

Cara Mara,
il tuo gesto, grave ed assai nobile, mi ha fatto riflettere molto. Non vorrei rimanesse senza un approfondimento collettivo.
Alla presentazione delle liste, due anni or sono, ero rimasta stupita; non capivo che cosa ci facesse una pecorella in un bosco pieno di lupi. Ma il mio stupore era incrementato dal vedere Luca, persona di idee ed ideali, non accorgersi di una cosa che al bambino del “Re nudo” era apparsa subito palese: una giunta senza un Sindaco nel senso pieno della parola, ovvero senza  una persona veramente a capo di un’amministrazione.
Ma l’ottimismo è una cosa dura da morire; pensavo che, in fin dei conti, Luca era una persona navigata, ricca di molti anni di esperienza umana e politica e che l’inserimento di una ventata di candore non potesse fare altro che bene al paese. Quindi mi immaginavo un gruppo di persone in buona fede che, grazie ad una seria linea di partito ed un’intelligente navigazione,  riuscissero a tenere a bada un secondo  gruppo di persone che hanno mire mimetizzate ed obiettivi precisi. Dopo due anni il verdetto: l’impegno disinteressato perde e l’interesse vince.
Anch’io, da altra sponda del Consiglio Comunale, mi sono ritrovata a combattere armata solo di idee e, sinora, ho perso, nella indifferenza e nel silenzio quasi generale. Insultata, derisa, messa gratuitamente in imbarazzo mi sono chiesta mille volte quale era il senso della mia permanenza e della mia azione. Che un esponente della minoranza, minoritaria e donna, perda è nella logica dei rapporti di potere. Che perda l’esponente più giovane e giovanile, più aperto e, soprattutto, più votato, e che perda contro la propria maggioranza,  è il segnale che vi è uno scoglio di cui si vede solo la punta. Qual è lo spartiacque  per cui chi sostiene una cosa è approvato e chi dice un’altra cosa è fuori?
E’ una domanda non da poco e vorrei chiederla anche a te Mara, anche a te Luca.
La mia risposta è forse un po’ troppo semplicistica e politica: chi ha il potere lo tiene stretto e dopo brevissimo tempo lo considera sua proprietà personale e non ammette la presenza fisica di altri. Ma quale potere si può avere in un paesino come Caselle? Prima di tutto quello di difendere e promuovere gli interessi di un gruppo economico di riferimento, di poter formare un clan, un centro di potere, chiamatelo come volete o potete, con cui poter prendere decisioni che coinvolgono gli altri senza consultarli. Di potersi appropriare di tutti i risultati positivi e di scaricare sugli altri quelli negativi. Di poter imporre un’idea di sviluppo che va bene per il gruppo e va contro quello degli altri, pochi o tanti che siano. Come si mantiene il potere? Circondandosi di muri di gomma, di piccole o grandi clientele, dando poco fastidio a chi conta in termini di voti. Come si crea il gruppo? Con la polvere di cemento, quella stessa che, quando scappa, acceca anche gli sguardi più limpidi. Qual è il programma del gruppo di potere? Necessariamente un programma rivolto al passato, potremmo in altre situazioni definirlo conservatore, perché le novità necessitano di lungimiranza e di impopolarità. Come si fa a dare l’impressione di andare avanti tornando indietro? E’ un effetto ottico. E’ il passo che ha reso famoso Michael Jackson: basta far vedere le gambe che fanno il gesto dell’avanzare e non far vedere i piedi che scivolano all’indietro. E’ un’operazione di mimetismo dinamico: progressisti all’indietro, persone di sinistra che vanno a destra, riformisti che conservano. In pratica, se moltiplichiamo questo atteggiamento per i mille Caselle d’Italia capiamo perché Bersani non ha vinto e probabilmente non vincerà mai (Viva le profezie di Nanni Moretti!).
Cosa può fare una Mara? Poco, forse niente. La disperazione dell’impotenza è quella che spinge alle dimissioni, nella speranza e nel dramma che solo queste possano essere visibili e formino delle crepe. Macché; la giustificazione di Luca è stata: “E’ stata una sorpresa. Non capisco perché, in fondo aveva lavorato bene”. Io ho ancora fiducia che Luca ad un certo punto capisca. Ho fiducia che ad un certo punto almeno il 50% più uno dei Casellesi capisca. Ma perché la gente capisca occorre rompere i muri di gomma, chiamare le cose con il loro nome senza definirle “incomprensioni”. Luca, stupiscici, diventa Sindaco. Grazie Mara per il tuo impegno.  

Roberta Bruatto, Consigliera Comunale SEL

mercoledì 17 aprile 2013

Lettera aperta all'assessore Marsaglia

Gentile assessore Marsaglia,
abbiamo letto il resoconto redatto dal giornale Il Risveglio dell'11 aprile sull’andamento della seduta del Consiglio comunale ultimo scorso successivamente l'abbandono della sala consiliare da parte della minoranza. Tralasciando altre sue dichiarazioni esilaranti, quale quella tesa a giustificare l’orario insolito dello svolgimento della seduta stessa (cercando di dimostrare che non è un’eccezione, visto che una volta, 12 anni, fa era già successo!… e facciamo però notare che era di sabato) risulta tra l’altro che lei abbia pronunciato questa frase: "Mi risulta che, su 5 consiglieri di opposizione, 4 siano dipendenti pubblici. Quale problema dovrebbero mai avere a partecipare al Consiglio qualunque sia l'ora di convocazione?".
Ebbene, noi siamo i 3 consiglieri della minoranza dipendenti pubblici (non ci risulta l'esistenza di un quarto dipendente pubblico) e vorremmo spiegarle quali sono i problemi che ci impediscono di partecipare ai Consigli a qualunque ora siano convocati.
Facciamo parte della stragrande maggioranza di quei dipendenti pubblici che considerano il loro lavoro come una missione, tesa a fornire i migliori servizi possibili ai cittadini nonostante tutto. Nonostante il fatto di avere lo stipendio bloccato da almeno 6 anni; nonostante il fatto che non sia certa l'erogazione dei futuri stipendi; nonostante la situazione lavorativa futura sia molto precaria. Nonostante la situazione attuale di lavoro sia assai difficile e ci costringe, ad esempio, a dover utilizzare l'auto propria per svolgere il lavoro sul territorio senza poter chiedere il rimborso della benzina (visto che gli Enti pubblici non hanno più i soldi per acquistare la benzina per i propri mezzi). Nonostante gli impegni che gravano sulle nostre funzioni aumentino di giorno in giorno. Nonostante le continue campagne denigratorie che dipingono i dipendenti pubblici come dei parassiti nullafacenti.
Noi continuiamo ad andare avanti, nonostante tutto questo, perché siamo ben consapevoli dell'importanza del ruolo che ricopriamo quotidianamente con il nostro lavoro. Siamo ben consapevoli delle nostre responsabilità e siamo ben consapevoli che il nostro stipendio arriva dalle tasche dei cittadini.
Forse è vero che, a differenza di un dipendente privato, possiamo ottenere dei permessi più facilmente; ma sappiamo quali disagi può causare ai cittadini la nostra assenza.
Quello che dispiace è che lei dovrebbe essere a conoscenza di queste cose, visto che sono parecchi anni che amministra il territorio casellese grazie al supporto dei dipendenti del Comune; visto che sono parecchi anni che percepisce l'indennità di carica di amministratore pubblico e quindi anche lei dovrebbe sentirsi un dipendente pubblico; visto che la depredazione e la distruzione della Pubblica Amministrazione non sono cose degli ultimi anni, ma hanno avuto inizio da tempo immemorabile, agite in modo trasversale da persone appartenenti alle più diverse compagini politiche.
Ecco, da lei ci saremmo aspettati un maggior rispetto per il lavoro svolto dai dipendenti pubblici ed anche, vista la sua esperienza, la capacità di rispondere utilizzando la dialettica politica.

Cordiali saluti

Roberta Bruatto
Paolo Ferro
Enrico Vietti

giovedì 4 aprile 2013

Il centro commerciale non è prioritario

In attesa dell’esito dell’ultimo ricorso contro Mappano comune, che potrebbe scongiurare il rinnovo del consiglio comunale di Caselle, il clima sembra accendersi. Dopo il Movimento 5 Stelle, anche Roberta Bruatto, consigliera del gruppo Sinistra Ecologia e Libertà ed Italia dei Valori, prende posizione sul tema caldo delle aree Ata, in discussione nel prossimo consiglio comunale.
“Non ci si rende conto che ci sono altri innumerevoli problemi da portare a soluzione in questa città che è cresciuta non tanto demograficamente, quanto invece urbanisticamente ed modo disordinato e con pochi servizi. – commenta la Bruatto – Ci sono scuole che cadono a pezzi, marciapiedi che non esistono o se ci sono, sono da rifare o hanno bisogno di manutenzione. Recinzioni di un asilo realizzato da pochi anni che sta collassando sul prato della medesima struttura scolastica. Solo per citare alcuni problemi e le aree ATA sono essenziali? Per chi? Qual è l’utilità di un mega centro commerciale, di magazzini, di nuova edilizia urbana, quando l’economia dell’intero Paese e la capacità di spesa dei cittadini è ai minimi storici?” Per capire le intenzioni dell’amministrazione guidata da Luca Baracco in merito alle aree ATA basterà attendere la prossima riunione del parlamentino, in calendario il 9 e 10 aprile. Ma anche sulla convocazione della seduta sono molte le perplessità delle minoranze: un solo ordine del giorno suddiviso in due sedute, per di più con inizio alle ore 16, in orario che non agevolerà certo la partecipazione dei cittadini. Insomma, s’annuncia una polemica nella polemica.

Fonte: Il Bombarolo

mercoledì 20 febbraio 2013

Benvenuto Airaudo!

Il voto, ogni singolo voto, è l’arma pacifica della nostra democrazia. Per quanto si tenti sempre più di snaturarlo come merce che si vende e si compra, il voto non ha altro prezzo che non sia la dignità di chi lo esercita in maniera libera e responsabile. Solo così diventa l’arma di cui ogni singolo cittadino pacificamente dispone per scardinare l’andamento delle cose, aprendo le porte al cambiamento. È il cambiamento il nostro orizzonte, con il voto e dopo il voto.
Per questo chiediamo un voto a Sinistra Ecologia Libertà. Per mettere in campo la nostra idea di democrazia e libertà, scolpendo con forza come prima parola del nostro programma di governo, la stessa che apre la Carta dei diritti fondamentali dell’Europa. La parola “dignità”. Benvenuta sinistra.
Intanto vi invitiamo all'incontro con Giorgio Airaudo in programma venerdì 22, alle ore 18, presso il Palatenta di Caselle.

venerdì 11 gennaio 2013

Il pasticcio

In merito alla vicenda riguardante la contestata delibera con cui si approva il nuovo Statuto dell'Unione dei Comuni Net, riportiamo di seguito l'articolo pubblicato da Il Bombarolo.
Sono quelle cose che uno non si spiega. E’ accaduto durante l’ultimo consiglio di dicembre. Il sistema audio utilizzato per registrare le sedute non ha funzionato. Pare che di tutti i files siano rimasti solo le prove di funzionamento fatte nel pomeriggio. Ci sta, può capitare. Questo disguido tecnico però potrebbe rendere nulle le delibere approvate dall’Amministrazione? Secondo l’opposizione sì. E’ quanto sostenuto da Roberta Bruatto, consigliera comunale del gruppo Sinistra e Libertà – Italia dei Valori nell’interrogazione presentata congiuntamente al Movimento 5 Stelle.
La delibera contestata è sempre la stessa, quella relativa all’approvazione del trasferimento dei servizi dello sportello unico delle attività produttive e commercio (Suap) al Net (il supercomune costituito da Settimo, Caselle, Borgaro, Volpiano, San Mauro e San Benigno Canavese). Il dubbio di legittimità, secondo la Bruatto, è motivato “Chi ha dato il parere tecnico sulla regolarità dell’atto, come faceva ad essere a conoscenza delle obiezioni poste dalla minoranza, non essendo riportate nel verbale?”.
Se questo non bastasse, vengono segnalate due violazioni palesi del regolamento del parlamentino: nel verbale non è riportata la discussione avvenuta sull’argomento, nè i nomi dei consiglieri intervenuti. Inoltre i due consigli di inizio anno sono stati convocati senza prevedere l’approvazione dei verbali precedenti, di cui si è persa la registrazione.
Basterà l’impegno dichiarato dal segretario generale Maria Teresa Ru di maggiore attenzione? Lo scopriremo sin dal prossimo consiglio.