lunedì 3 febbraio 2014

Vecchia stazione: quando si ripristina?

In base al “decreto del fare” (recentemente approvato dal Governo Letta) Torino sta chiedendo al Demanio il trasferimento al Comune di 33 proprietà: la caserma “Aimone” di piazza Rivoli, la “Cesare di Saluzzo” di corso Valdocco, l’ex galoppatoio militare del Meisino, le sponde del Po e dello Stura… solo per fare alcuni esempi.
A Caselle, da più di un quarto di secolo, tutti possono ammirare quell’edificio disabitato, diroccato e pericolante che è la “vecchia stazione ferroviaria”.
E’ mai possibile che, con tutte le necessità e le richieste di locali più volte manifestate dalle associazioni, dagli uffici comunali e dalle diverse attività economiche produttive locali, non si riesca a ristrutturare un edificio così antico, splendido e silente testimone di remota archeologia urbanistica, per di più situato in pieno centro storico cittadino?
Possibile che non si possa evitare la divulgazione di un’immagine così indecorosa e fatiscente della Città di Caselle quando potrebbe risultare invece utile alla collettività ed occasione di sviluppo economico locale? Da molto tempo il nostro gruppo propone l’utilizzo di questa struttura destinandola ad ostello per giovani. Trovandosi alle porte di Torino, a due passi dall’aeroporto, vicino alla stazione ferroviaria, sarebbe un valido strumento di aggregazione, di promozione del territorio e di possibilità di sviluppo del commercio locale, fonte redditizia di antiche e nuove attività economiche, occasione di promozione culturale ed artistiche della zona.
Restando disposti a confrontarci su altre proposte di destinazione della struttura (non ultima quella di adibirla a sede delle associazioni), pensiamo valga la pena di prendere in esame anche la nostra proposta: pensare ad un ostello per giovani a Caselle, possibile occasione economica commerciale attuale e preludio di futuri flussi turistici del mondo adulto.
L’Amministrazione Comunale ha più volte ripetuto di non poter intervenire al riguardo essendo la struttura non di sua proprietà. E’ per questo motivo che con insistenza chiediamo:
  • qual è lo stato di avanzamento della richiesta di acquisizione della proprietà della struttura?
  • perché, sull’esempio del percorso intrapreso dal Comune di Torino, non si inoltra la richiesta di acquisizione della proprietà della “vecchia stazione” in base al “decreto del fare”?
  • in alternativa: perché non richiedere la possibilità di utilizzo della struttura in base al “federalismo culturale”, ossia quella modalità che prevede la cessione della proprietà a fronte di un progetto di valorizzazione culturale?
  • perché il Comune contemporaneamente non inoltra anche la richiesta di acquisizione delle sponde dello Stura al fine di rendere finalmente agibile la pista ciclabile che collega Caselle con il parco Chico Mendez di Borgaro e con il parco della Mandria di Venaria? Questo permetterebbe anche al Comune di monitorare l’integrità delle sponde del fiume garantendo la sicurezza delle case e dei cittadini residenti in prossimità del fiume.
Speriamo di vedere presto realizzati questi desideri.

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