venerdì 29 novembre 2013

Un'occasione mancata

Perché non equiparare le case in comodato d’uso gratuito ai figli e\o a familiari alle prime case ai fini del calcolo dell'imu?
Nelle settimane scorse abbiamo provato a chiederlo all’assessore al bilancio, ma abbiamo avuto una risposta negativa.
In sostanza abbiamo proposto all’amministrazione di applicare agli immobili in comodato d’uso gratuito ai figli e\o a familiari la stessa aliquota e lo stesso trattamento economico previsto per le prime case o, in subordine, di applicare quelle stesse riduzioni che si applicavano quando era in vigore l’ici.
Purtroppo però l’amministrazione, per non dover rifare i calcoli, ha preferito soprassedere e lasciare le cose come stanno. Peccato! Sarebbe stato un atto di equità per i possessori di quelle che non sono seconde case, ma che come tali vengono considerate ai fini del pagamento (salato!) dell'imu.

sabato 2 novembre 2013

Dove sono finiti i vigili?

Recenti anatemi lanciati da amministratori di maggioranza casellesi inveiscono contro il pessimo servizio di Polizia Municipale casellese. Ma chi ha creato questa situazione? Chi deve rimediare?
Facciamo il punto della situazione.
Da poco più di un anno la gestione del servizio di Polizia Municipale è stata affidata all’Unione NET che ha unificato i servizi su Caselle, Mappano e Borgaro.
Prima del servizio unificato:
  • Borgaro poteva contare su un comandante, due ufficiali e sei agenti (in tutto 9 unità);
  • Caselle su un comandante, tre ufficiali ed otto agenti (in tutto 12 unità).
Adesso, con il servizio a gestione NET:
  • Borgaro, dove un ufficiale è andato in pensione, può contare su otto unità.
  • Caselle invece ha perso: il comandante (insediatosi a Borgaro), la sede del Comando (spostata a Borgaro) e due ufficiali (spostati al Comando di Settimo). Tra gli agenti rimasti uno è impegnato nella vigilanza dei mercati sia di Caselle (il lunedì) che di Borgaro (il martedì, il giovedì ed il sabato). Restano quindi 8 agenti “operativi”.
Inoltre:
  • Con cinque unità in meno i vigili devono coprire in più il turno serale (dalle 19 alle 2);
  • La coppia di agenti del terzo turno, in caso di assenza di un agente (per mutua o altro), non può uscire in pattuglia ed il secondo vigile pur restando in servizio resta non operativo;
  • In sei mesi (da marzo ad agosto) risulta che su Mappano, durante il turno serale, siano stati effettuati 15 interventi;
  • Delle 8 autovetture a disposizione (2 di Borgaro e 6 di Caselle) 3 sono ferme perché rotte e non ci sono i soldi per ripararle;
  • Gli sportelli di apertura al pubblico di Caselle e Mappano sono relegati a poche ore per pochi giorni a settimana;
  • La stessa “unità mobile”, recentemente istituita ed enfatizzata sui giornali, risulta un’esplicita ammissione di un presidio saltuario del territorio.
Come possono gli Amministratori pensare che in queste condizioni il servizio sia decente?
Stiamo assistendo all’incremento di atti vandalici, insediamenti abusivi, comportamenti illeciti, episodi di microcriminalità e, in alcuni casi, di criminalità sfrontata. Tutti sappiamo che un territorio abbandonato a se stesso diventa facile preda delle prepotenze dei poteri forti, spesso illegittimi o illegali.
Da tempo noi denunciamo le disfunzioni del servizio di Polizia Municipale di Caselle, ma sempre siamo stati accusati di affermare il falso e di voler solo strumentalizzare e fare polemica.
Nella maggioranza, nonostante comincino a levarsi critiche e lamentele anche al proprio interno, si afferma che il servizio è molto buono, anzi è migliorato rispetto a prima. A supporto di questa tesi si citano l’aumento del 30% delle telefonate di richiesta di intervento dei “vigili” (per forza, non vedendo più nessun vigile in giro, l’unico modo per contattarli è telefonargli) e l’aumento delle entrate incassate con le multe (ottenute prevalentemente grazie alle telecamere semaforiche, ottimo metodo per “spillare” soldi ai cittadini senza dovergli aumentare le tasse). Drammatico promuovere l’idea che i “vigili” servano prevalentemente per “dare multe” e non piuttosto a garantire la sicurezza, una miglior vivibilità e l’interazione tra i cittadini e le istituzioni democratiche.
Il Comune è il primo piano della democrazia. Se lo distruggiamo non stupiamoci poi se i cittadini si allontanano o si ribellano alla politica.