martedì 3 settembre 2013

Le dimissioni di Roberta Bruatto

Di seguito pubblichiamo la lettera di dimissioni di Roberta Bruatto dalla carica di consigliere comunale, per una possibile incompatibilità con il proprio lavoro di dirigente scolastico.

Egr. Sig. Sindaco,
come Lei sicuramente avrà avuto modo di documentarsi, è entrato in vigore il 4 maggio scorso il D.Lgs. n. 39 (il decreto Monti contro la corruzione, per intenderci) contenente una serie di norme che mi coinvolgono.
Secondo molti Uffici Scolastici Regionali infatti sussisterebbe una situazione di incompatibilità dei consiglieri comunali con il loro lavoro nella pubblica amministrazione ai sensi del D.Lgs. citato. Le disposizioni in questione sono contenute nell’art. 12, commi 3 e 4, che così recitano:
“3. Gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello regionale sono incompatibili:
a) con la carica di componente della giunta o del consiglio della regione interessata;
b) con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione della medesima regione;
c) con la carica di presidente e amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico da parte della regione.
4. Gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello provinciale o comunale sono incompatibili: a) con la carica di componente della giunta o del consiglio della regione; b) con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione, ricompresi nella stessa regione dell'amministrazione locale che ha conferito l'incarico; c) con la carica di componente di organi di indirizzo negli enti di diritto privato in controllo pubblico da parte della regione, nonché di province, comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di forme associative tra comuni aventi la medesima popolazione della stessa regione.”
I dirigenti scolastici che sono anche consiglieri o assessori comunali sono obbligati a scegliere? In altri Comuni i consiglieri che si trovano in questa situazione si sono già dimessi in ossequio alle richieste di alcuni USR (tra i quali non figura quello del Piemonte).
Giova però sottolineare che a tale proposito, il MIUR, con nota prot. n. 7704 del 25 luglio 2013, ha messo uno stop all’azione arbitraria degli Uffici, chiedendo il ritiro degli atti finora emessi e di astenersi, per il futuro, dall’adozione di “provvedimenti di qualunque natura che, in mancanza di una interpretazione univoca delle norme richiamate, potrebbero esporre l’amministrazione a situazioni di contenzioso dall’esito incerto”. Questo perché, secondo il Miur, la norma non è così chiara e, da una prima interpretazione, dovrebbe riguardare esclusivamente le amministrazioni di livello "regionale, provinciale e comunale", tra le quali sembra difficile includere anche le scuole. Per dissipare ogni dubbio il Ministero ha chiesto l’intervento della Civit, l’organismo deputato a decidere in tal senso.
Nel frattempo, in attesa di risposta, ritengo sia opportuno rassegnare le mie dimissioni per evitare che vi sia anche il minimo dubbio di incompatibilità e quindi di illegittimità della carica di consigliere, che con orgoglio rivesto, con il mio ruolo di Dirigente Scolastica. Se le ipotesi sopra citate si dimostrassero fondate, il Consiglio Comunale di Caselle si troverebbe ad operare in pregiudizio di illegittimità, con evidente rischio sulla legalità delle decisioni prese. Responsabilità che il mio amore per le Istituzioni non mi consente di prendere a cuor leggero.
Per tali motivi e con enorme rammarico, Le rassegno quindi le dimissioni in data odierna, augurando a Lei ed al mio successore un proficuo lavoro per la comunità.

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